Il pelo è una formazione cutanea cheratinizzata di origine epidermica, esclusiva della classe dei mammiferi, inclusa la specie umana.
Ogni struttura pilifera si origina da un follicolo pilifero, un’unità anatomica specializzata che comprende la papilla dermica, la matrice germinativa, le guaine e l’apparato ghiandolare annesso.
Il fusto del pelo è composto da cheratina dura, una proteina fibrosa sintetizzata dai cheratinociti della matrice, organizzata in fibrille longitudinali ad alta resistenza.
Le tre componenti principali del fusto pilifero sono la cuticola esterna, la corteccia intermedia e il midollo centrale, ognuna con funzioni strutturali e biochimiche specifiche.
Il pigmento responsabile della colorazione pilare è la melanina, prodotta dai melanociti situati nello strato basale del bulbo e incorporata nei cheratinociti durante la cheratinizzazione.
L’eumelanina conferisce tonalità scure come il nero e il castano, mentre la feomelanina è responsabile delle tonalità bionde e rosse.
Il pelo si distingue in terminale o velloso in base a spessore, pigmentazione e lunghezza, con il terminale più spesso, pigmentato e visibile.
Il vello è sottile, corto e poco pigmentato e rappresenta la forma pilifera predominante nelle zone non androgeno-dipendenti.
Le aree glabre sono prive di peli e includono il palmo delle mani, la pianta dei piedi, le areole mammarie, le labbra, il glande e il clitoride.
Il numero totale di follicoli piliferi nell’essere umano si aggira intorno ai cinque milioni, con distribuzione e densità variabili in base alla sede anatomica e al sesso.
La crescita del pelo segue un ciclo biologico composto da tre fasi distinte: anagen (crescita), catagen (involuzione) e telogen (riposo).
La fase anagen è caratterizzata da attività mitotica della matrice e può durare da mesi ad anni in base alla sede.
La fase catagen determina la cessazione dell’attività cellulare e la regressione del follicolo.
La fase telogen rappresenta una condizione di quiescenza che precede l’espulsione del fusto pilifero.
Il ciclo pilifero è asincrono e indipendente tra i vari follicoli, il che garantisce la presenza costante di peli in ogni fase.
Ogni follicolo è strutturalmente associato a una ghiandola sebacea e a un muscolo arrector pili, che ne costituiscono il complesso pilosebaceo.
La ghiandola sebacea secerne sebo, una sostanza lipidica che lubrifica il pelo e mantiene l’integrità della barriera cutanea.
Il muscolo arrector pili è un muscolo liscio che provoca l’erezione del pelo e la compressione della ghiandola sebacea.
I peli svolgono funzioni sensoriali attraverso la stimolazione delle terminazioni nervose peripilari, che trasducono segnali meccanici.
I peli corporei proteggono da agenti fisici e chimici, limitano la dispersione del calore e partecipano alla regolazione della temperatura corporea.
Alcuni peli, come quelli nasali o auricolari, filtrano particelle estranee e microrganismi in ingresso nelle cavità anatomiche.
L’incanutimento è causato dalla progressiva inattivazione dei melanociti bulbare e si manifesta con la perdita di pigmento nella corteccia del pelo.
Il nome scientifico derivante dal latino del pelo è “pĭlus”.
Varianti lessicali come “peluria”, “capelli”, “vello” o “tratto pilifero” si riferiscono a differenti tipi di peli in base a sede, sviluppo e morfologia.
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